Ferruccio Gard | Giuseppe Marchiori – GARD UN ARTISTA CHE NON ASSOMIGLIA A NESSUNO, 1978
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Giuseppe Marchiori – GARD UN ARTISTA CHE NON ASSOMIGLIA A NESSUNO, 1978

(da un dialogo con l’artista – Presentazione delle personali a Trissino e a Vicenza, 1978)

…Se c’è da rimproverare qualcosa all’astrazione di oggi, è il gusto della ripetizione, il gusto di ripetere degli schemi storicamente esauriti. Qui invece c’è una proposta nuova: un suo modo di essere. Che fa dire: ecco, questo è Gard, che non assomiglia a nessuno. É curioso come, nei suoi quadri, l’astrazione appaia attraverso linee che la interrompono, come tapparelle. Il suo è un tipo di pittura ben diverso dall’astrazione odierna. Diverse sono le forme che appaiono dietro questa specie di grata. Non mi risulta che altri l’abbiano fatta.

Le piccole figure che sono sempre al centro della composizione sono le cose che mi interessano di più. Rivedendole, vanno considerate da un lato strettamente formale, al di là del valore dei simboli. In questo senso, lei ha raggiunto una notevole qualità.

Lei rappresenta l’uomo con i simboli. Anche nella pittura figurativa, pensi quanti modi di essere ci sono per rappresentare l’uomo, e non credo che sia finita, nonostante la sfiducia di tanti giovani d’oggi. Bacon e Dubuffet, per esempio, hanno creato un nuovo tipo di figurazione.

Bacon attraverso una concezione drammatica della solitudine dell’uomo, e Dubuffet che si diverte a giocare con forme inventate, secondo un gioco fantastico, che si compone di non so quante esperienze, tutte necessarie per arrivare a quelle di oggi, nel periodo dell’Hourloup. Così anche lei… Lei ha trovato qualcosa di nuovo, che continua a essere così.

Virgilio Guidi, dei suoi quadri, parla della luce, in funzione spaziale. Ha scritto: «Questo spazio del Gard potrebbe accogliere, oltre le forme geometriche, tutte le forme possibili alla libera fantasia creativa». Quanto Guidi afferma è veramente giusto. Questo spazio potrebbe accogliere anche le forme impossibili, oltre a quelle possibili: è un largo spazio per la fantasia creativa.

Ed è anche una nostra speranza. Per un giovane soprattutto come lei, mi pare un credito per l’avvenire.