30 Ott GILLO DORFLES: IL GARD CINETICO
L’arte programmata e cinetica si sta prendendo una rivincita.
Nata alla fine degli anni Cinquanta – la prima mostra in Italia fu organizzata a Milanodalla Olivetti nel 1962, con la presentazione di Umberto Eco – rappresentò l’ultima stagione rivoluzionaria dell’arte europea. I suoi adepti, che anziché artisti preferivano essere definiti ricercatori, innamorati dei vari aspetti riguardanti la percezione visiva, che affrontavano con metodiquasi scientifici, realizzarono opere all’insegna del movimento, con l’obiettivo di coinvolgere lo spettatore non solo nella fruizione, ma nella stessa realizzazione dell’opera d’arte.
…I cinetici riesumarono inoltre l’utopia dell’identità tra arte e politica: furono anzi l’unica correnteche in Europa, nel dopoguerra, sollevò un problema politico e si interrogò sul vero significatodell’arte che, fra l’altro, non doveva più essere un privilegio di una ristretta cerchiadi collezionisti ed estimatori.
…Arte per tutti, insomma. Il successo fu internazionale, grazie anche ad artisti slavi e sudamericani,mentre a decretarlo anche in Italia furono soprattutto i gruppi, comeil Gruppo Tdi Milano e il Gruppo Ndi Padova.
…Lavoro d’équipe, lavoro in comune, era lo spirito che animava i vari gruppi, ma un ruolo importante hanno avuto e hanno tuttora artisti indipendenti, da Bruno Munari, poliedrico eautentico maestro, purtroppo scomparso, a Getulio Alviani.
Alla rivincita che si sta concedendo l’arte cinetica, con un ritorno di interesse internazionale dopo un periodo di oblio, partecipa attivamente anche Ferruccio Gard,uno degli artisti indipendenti di maggiore spicco.
Di origini valdostane-piemontesi e veneziano d’adozione, ha firmato i suoi primi quadrineocostruttivisti e cinetici nel 1969.
La sua arte pur rimanendo nell’ambito del “ cinetismo” si muove a momenti all’internodi un puntillismo televisivo di pixel colorati che ingranditi rimandano al reticolo ditessere colorate di Paul Signac mentre fa il cicisbeo con la grande pittura francesefigurativa, da Manet a Courbet, e con i nostri Tiziano e Caravaggio.
Gillo Dorfles, Milano , ottobre 2014.